La caldaia ha la febbre: problemi più comuni e migliori soluzioni
Nonostante la qualità con cui vengono costruite le caldaie oggi, soprattutto nel caso di quelle di tipo ecologico, a condensazione, quasi tutti ci siamo trovati di fronte a difficoltà di funzionamento che abbiamo avuto difficoltà a gestire.
I cali di pressione nelle caldaie
Il montaggio di un dosatore anticalcare
Cosa fare quando l'acqua calda non parte
Non tutti gli impianti di riscaldamento dell'acqua mostrano quelle qualità costruttive tali da farci vivere la gestione della temperatura con facilità e senza la paura che si concretizzino problemi di fronte ai quali non sappiamo come comportarci.
Le difficoltà nella gestione di una caldaia murale, possono avvenire per varie ragioni, ma principalmente possono essere ricondotte a:
- Acquisto di caldaie usate di cui non conosciamo la storia, con vita superiore anche ai 3 anni,
- Utilizzo di un prodotto di concorrenza, proveniente da mercato asiatico, sulle cui prestazioni termiche non possiamo certo fare affidamento,
- Età un po' avanzata dei componenti della famiglia; eventuali difficoltà di movimento che rendono complicate operazioni anche banali.
Accade così di non riuscire a sfruttare al massimo le potenzialità di ottime caldaie da esterno o di restare bloccati, esposti al gelo del balcone di casa, nella speranza di capire il perchè la caldaia non si accende più all'improvviso e non parte. La frustrazione di ritrovarsi con una caldaia bloccata e vivere la triste esperienza di un soggiorno diventata ormai una sala da ballo per pinguini.
Dopo anni e anni in cui DemShop ha avuto modo di “ascoltare” i diari di lavoro degli installatori di caldaie, abbiamo cercato di riassumere in questo articolo le condizioni più diffuse, legate con malfunzionamenti o cattiva manutenzione. Delle domande e delle risposte che possono aiutare, speriamo, i nostri lettori online, a gestire anche autonomamente delle situazioni ricorrenti, senza dover necessariamente chiamare esperti impiantisti o l'assistenza Vaillant, ad esempio (tra l'altro sempre molto puntuale). Allo stesso tempo questa lettura chiarirà le idee su quello che invece sarà un problema più grave o darà un quadro preciso sulla complessità d'operazione, tale da convincere l'utente finale dell'opportunità di rivolgersi ad un centro specializzato nell'aggiustare caldaie.
Alcuni sintomi: cali di pressione
Dopo aver trascorso 3 settimane di vacanze all'estero, ritorni a casa e devi constatare una brutta sorpresa: la caldaia è spenta. Sembra infatti che l'impianto non funzioni più regolarmente, ma che si attivi soltanto per mettere in circolo l'acqua calda. L'unico segnale anomalo che registri è uno strano calo di pressione che raggiunge quota 1, anche se, nonostante gli accertamenti del caso, la caldaia non sembra soggetta ad alcun tipo di perdita d'acqua.
Di quanto può variare la pressione? C'è da preoccuparsi
Un cambio inferiore ai 0,3 Mbar non dovrebbe allarmarci più di tanto, tranne nel caso in cui continuasse a precipitare nel tempo. In linea di massima si tratterebbe quindi di una perdita infinitesimale di pressione a cui è soggetto il circuito principale.
I segnali invece da prendere più in considerazione affrontando questo scenario sono:
- il volume idrico contenuto nell'impianto di riscaldamento
- il valore della variazione termica registrata, in gradi centigradi
La produzione non efficiente di ACS
E' qualche giorno che registri una temperatura di acqua sempre differente. La caldaia sembra non essere in grado di mettere in circolo ACS ad un livello termico costante, accendendosi e arrestandosi di continuo. Il disagio che ne consegue è evidente: sbalzi termici spaventosi e passaggi repentini da acqua troppo calda a medio fredda. Il problema però sembra investire soltanto la gestione dell'acqua calda per uso sanitario e non la produzione di acqua per riscaldare l'ambiente domestico.
Da che cosa può dipendere?
Vi è la possibilità che tra la principali responsabilità cadano sui detriti depositati internamente. Per avere una conferma si dovrebbero smontare gli ugelli dei miscelatori di casa. Se anche questi contengono accumuli di sporco di origine calcarea, allora molto probabilmente si dovrà prestare più cura alla manutenzione delle caldaie presenti nell'abitazione o locale.
Quando si nota contemporaneamente una riduzione della pressione dell'impianto, allora si dovrà procedere con la pulizia delle linee d'ingresso, posizionate sotto lavello.
Qualora il problema persistesse si dovrà impegnarsi nella pulizia dello scambiatore, parte molto soggetta agli attacchi del calcare.
Come si pulisce lo scambiatore di una caldaia?
La soluzione ideale, senza troppi giri di parole è indicata da una legge ben precisa, il DPR 236/88. In questa norma viene spiegato come, il lavaggio più efficacie dello scambiatore, debba avvenire tramite specifica pompa per lavaggi chimici.
Il punto fermo nella manutenzione corretta delle caldaie a condensazione, ma anche di quelle di tipo tradizionale, dev'essere l'uso di dosatori di sali polifosfati
Altro suggerimento utile per ridurre gli accumuli di sporco in quello spazio è la regolazione della temperatura idrica in un range compreso tra i 42-45°C.
Come si installa un dosatore anticalcare per caldaie?
Trattasi di un'operazione decisamente alla portata di tutti. Se viene chiesto ad un installatore il prezzo per realizzarla però si può arrivare anche a 60 euro. Tanto vale armarsi di buona volontà e risparmiare facendo da soli, seguendo le semplici istruzioni indicate sul libretto, per applicarlo all'ingresso dell'acqua fredda della caldaia senza troppo pensare. Anche perchè si tratterebbe di svitare e reinserire qualche vite, nulla di più.
E' vero che soglia di regolazione della temperatura dell'acqua è inversamente proporzionale alla pressione?
E' un'enorme baggianata. Dire che più sono i gradi centigradi impostati sulla caldaia e più bassa sarà la pressione immessa è una bugia, dettata dall'ignoranza o dalla pigrizia di affidarsi ad informazioni di “seconda o terza mano”. E' importante ascoltare i pareri di chi le caldaie le monta da una vita e non del vicino egocentrico, con la smania del fai da te. Il linea generale, l'acqua non va mai tenuta troppo bollente per due validissime ragioni:
- si risparmia una quantità di gas maggiore e si ha la possibilità di ricevere bollette meno salate
- si scongiura la presenza eccessiva di formazioni calcaree
Il tuo vicino pulisce il bollitore dalle incrostazioni utilizzando 3 cicli di aceto. Assicura di avere risultati straordinari in termini di lavaggio del boiler da accumuli pericolosi e di riuscire in questo modo a garantire una maggiore vita all'intero impianto scaldante. Tu lo ascolti stupito, sapevi della possibilità di lavare lo scambiatore con dell'aceto comune, ma ora ti chiedi se puoi utilizzare lo stesso sistema per la pulizia delle caldaie di casa.
E' possibile igienizzare un impianto e migliorarne le prestazioni mediante l'uso di questo rimedio casalingo?
Non diciamo fesserie!!! L'aceto è un agente estremamente aggressivo che può produrre danni ben peggiori del calcare! Il circuito di riscaldamento sarebbe corroso dal'acido acetico perchè costruito con ferro. Oltre ad una normale ossidazione, questa rimozione “fai da te” di alghe e fanghi, rischia di danneggiare irrimediabilmente una caldaia di casa.
Il mito del risparmio rischia di portare “caldaie cieche” e farvi spendere ancora più soldi. Dopotutto i prodotti come Dosaphos DIMA costano meno di 50€ e possono dare risultati stupefacenti in termini di grado di pulizia e tempi dell'operazione. Senza contare che la forza sgrassante dell'aceto non è minimamente paragonabile a quella di specifici prodotti per la cura di caldaie..con la febbre.
Ne uno scambiatore, tanto meno una caldaia, potrà essere sgrassato con dell'aceto di vino. Si tratterebbe soltanto di una eco-bugia un po' troppo costosa per le famiglie che si ritroverebbero all'acquisto di una nuova caldaia, causa degenerazione informativa chiamata “leggenda metropolitana via internet” (alias bufala). Con pochi litri di prodotto ad hoc per la cura di impianti di riscaldamento si avranno risultati eccellenti, spendendo davvero poco. Il benessere termico di una famiglia non ha prezzo, dovremmo ripeterci più spesso questo slogan e credere un po' meno alle dicerie da bar dello sport.
Taratura del minimo di una caldaia
La temperatura rilevata è abbastanza alta. Avverti una certa difficoltà nell'abbassare i gradi centigradi dell'acqua in circolo. Hai di fronte un regolatore ma non lo hai mai settato e ne trascuri il funzionamento.
Come fare per ridurre il calore erogato?
Si dovrà procedere con la rimozione della vite di copertura, quindi fare attenzione alla lacca rossa, al cui interno è presente la vite di taratura. Girandola in senso orario si attuerà un aumento dei valori di T, muovendola in senso antiorario invece, raggiungeremo il nostro scopo e potremo abbassare la temperatura dell'acqua della caldaia.
Occhio però a non esagerare, in quanto il comando di regolazione solitamente è molto sensibile. Meglio fare delle prove pratiche e quindi decidere se il comfort prodotto risponde alle vostre aspettative. In base a questo, procedere quindi a svitare o avvitare nuovamente la vitarella di controllo, riducendo il gas e aumentando l'ossigeno o viceversa.
Ridurre i gradi centigradi significa limitare i consumi energetici, basterebbero pochi gradi, soprattutto nel caso di caldaie murali più datate, per abbassare i consumi del 40%.
Cosa può accadere se per errore si imposta un valore di taratura troppo basso?
Nulla di trascendentale. Al massimo si falserà un po' la combustione, nulla di trascendentale. La fiammella della caldaia potrebbe cedere e portare in spegnimento l'impianto. Se la portata viene regolata verso valori eccessivamente bassi non succederà nulla di pericoloso. Nelle nuove caldaie a condensazione i sistemi di sicurezza raggiungono standard notevoli, attivando dei sistemi di blocco preventivo che evitano la fuoriuscita di gas per difetto di portata.
L'acqua calda che non parte
Hai comprato una caldaia tradizionale online. Nonostante ti sia trovato sempre bene, senza alcun tipo di arresto improvviso, è qualche giorno che, quando la manopola di apertura non è completamente girata, l'acqua bollente non entra in circolo.
Come risolvere il guasto?
Si consiglia di contattare il centro assistenza dell'azienda produttrice della caldaia che avete a disposizione. Sicuramente una difficoltà esiste, bisognerà capire di che cosa si tratta. Per comprendere la natura del problema si dovrà realizzare delle prove specifiche, ma nel 70% dei casi dovrebbe trattarsi di un guasto alla membrana idraulica. In questi casi la soluzione coincide quasi sempre con la sostituzione. La rottura di questo elemento della caldaia non dà possibilità a riparazione di ogni sorta. Spegnete internet e alzate la cornetta del telefono, in cerca di uno shop di termoidraulica online come DemShop, da cui spuntare certamente un prezzo migliore rispetto quello che vi proporrà un installatore. Ovvio però quando si tratta di una caldaia ancora in garanzia, tanto vale sfruttare questa possibilità e ricevere assistenza gratuita, anche in caso di rottura accidentale di pezzi, come la membrana.
Quando è possibile, se si tratta di elementi interni alla caldaia, meglio non lanciarsi in rimedi hobbistici, esaltati da una particolare abilità verso il bricolage. Come in tutti i campi, soprattutto se si tratta di prodotti per il comfort termico di una famiglia con un costo maggiore di 1000 euro, è sempre meglio chiedere l'aiuto di professionisti.
La qualità dell'acqua può influire su alcuni guasti delle caldaie?
Si, a volte può essere un fattore determinante, in grado di incidere negativamente nella rottura di parti di pezzi e nell'acquisto di nuovi ricambi. Si potrebbe ovviare al problema, controllando regolarmente i parametri principali della risorsa idrica. Una “bevanda” con PH troppo basico o una concentrazione di cloro eccessivo, può generare disturbi tanto sulla salute dell'uomo, quanto su quella della caldaia. In questo caso più che di febbre possiamo parlare di “problemi di reni”. Il filtraggio di un'acqua a durezza eccessiva infatti potrebbe persino essere la causa della presenza di correnti galvaniche e quindi danneggiare il funzionamento corretto dello scambiatore termico.
Quali sono le caldaie più affidabili dal punto di vista dell'efficienza?
Anche se non esiste una vera statistica in questo senso, dobbiamo partire dal presupposto che la tecnologia nella produzione delle caldaie a condensazione, soprattutto da quando sono recentemente diventate obbligatorie in caso di nuove costruzioni edili, ha fatto passi da giganti.
L'affidabilità delle Vaillant vmw Ecotec Plus e Pro sarà certamente maggiore di quella che potrebbero darvi dei prodotti più datati. La ricerca verso strumenti facili da gestire, anche per persone anziane o meno appassionate di nuove tecnologie, sta portando al lancio sul mercato di strumenti dal funzionamento semplice e di facile regolazione.
Il sostegno di assistenze blasonate e sempre disponibili come quella Vaillant o Junkers possono fare la differenza, quando si tratta di risolvere problemi, anche complessi, più rapidamente possibile.
Di sicuro, una gestione più saggia dell'energia elettrica, così come garantito da queste caldaie di ultima generazione e l'ausilio di pompe ad alta efficienza, condite da ampio display retroilluminato, possono migliorare la gestione dello strumento e ridurre le probabilità che una caldaia che non si ccende e quindi costretta a riposo forzato.
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