Autoclave che non parte: problemi elettrici e di pressione
Anche se per i problemi più impegnativi sarà necessario contattare l'assistenza tecnica, la maggior parte dei guasti di un'autoclave si possono risolvere a soli, a patto di individuare bene l'origine del malfunzionamento e di avere un minimo di conoscenza tecnica nel settore idraulico.
In questo articolo verranno così presentati problemi e possibili soluzioni per risolvere i principali problemi legati al funzionamento di un'autoclave.
Problemi più semplici che riguardano l'autoclave
L'interruttore è acceso -posizione on- ma il display è ancora spento. Da cosa può dipendere?
La soluzione potrebbe essere molto più semplice di quello che pensi. Verifica se la presa è inserita correttamente nella presa elettrica. A volte un ingresso un po' più difficoltoso, un colpetto inavvertito mentre spostavamo un mobile, potrebbe rendere parziale l'inserimento e impedire al circuito elettrico di funzionare a dovere.
Dare per scontate alcune condizioni è il molto peggiore per risolverle. Cercate di analizzare il problema con distacco e guardare quello che accade -o non accade come dovrebbe- senza pregiudizi.
Altra causa del problema potrebbe essere il non funzionamento della presa che dovrebbe offrire la corrente all'autoclave. Per verificare se questa funzioni o meno non occorrerà procurarsi strumenti particolari, visto che sarà sufficiente inserire un altro elettrodomestico o anche un semplice alimentatore per smartphone per vedere se si carica o meno.
Qualora neanche in questo caso funzionasse l'elettrodomestico inserito nella presa dell'elettricità potrebbe essere accaduto che il salvavita di quel gruppo di riprese sia intervenuto e quindi sia disinserito.
Assenza di acqua nell'autoclave
Anche in questo caso il modo per risolvere questa situazione potrebbe essere facile. Controlla se il rubinetto a cui è collegata l'autoclave è aperto. A volte, potrebbe capitare di dimenticarsi la manopola chiusa a fine di un controllo di routine o di un'opera di muratura e non rendersi conto come il problema potrebbe nascere da questa leggerezza.
Un rubinetto chiuso infatti impedirà l'ingresso dell'acqua nel polmone dell'autoclave e quindi di movimentare acqua nelle tubature.
Qualora invece il rubinetto risultasse aperto occorre assicurarsi che il filtro della valvola d'entrata dell'acqua non sia bloccato. Molto spesso accade che, quando eseguono dei lavori di manutenzione sulla rete idrica, dei residui di lavorazione possano ostruire il filtro dell'elettrovalvola di carico.
Si tratta di un problema frequente a cui prestare molta attenzione, perchè potrebbe portare ad un iper sforzo dell'autoclave e successivamente a una rottura vera e propria.
Blocco pompa del vuoto
Questo problema si verifica il più delle volte quando si riaccende l'autoclave dopo un lungo periodo di inattività. Questa condizione potrebbe quindi presentarsi quando si ritorna a casa al termine delle vacanze al mare o in montagna. La pompa del vuoto, quando non viene attivata per tempi duraturi, tende infatti fermarsi perchè all'interno possiede una girante che si ricopre di calcare. Per farla funzionare di nuovo si dovrebbe sbloccare il rotore del motore, aiutandosi con un cacciavite per rimuovere le incrostazioni calcaree e smuovere il perno posizionato nella parte posteriore dell'elettropompa, assolutamente visibile. Fondamentale, per l'incolumità della persona, è eseguire questa operazione togliendo la corrente elettrica.
Problemi più complessi
La pressione della camera non decresce facilmente
La prima operazione da fare è quella di controllare la temperatura dell'acqua di alimentazione, visto che le pompe del vuoto lavorano a regime con acqua fredda. Se le pompe del vuoto ricevono acqua calda faranno fatica a creare il vuoto, come invece dovrebbero.
Pulizia del pressostato
Ci si accorge di questo problema quando aprendo al massimo un qualunque rubinetto di casa il getto apparirà inizialmente “normale”, sino a infievolirsi progressivamente. Questo comportamento anomalo dell'impianto idrico è facilmente rilevabile alla vista e può essere confermato dal controllo del livello della pressione del pressostato dell'autoclave.
In questi casi potrebbe accadere di trovarsi di fronte ad un foro del pressostato otturato, a causa dell'usura e dei residui di sporcizia, ruggine e di calcare.
Agire delicatamente con acqua sino a liberare l'ostruzione e nei casi più ostinati di sporco, aiutarsi con un cacciavite, soprattutto all'altezza dell'attacco del foro sul tubo idraulico.
Rottura e sostituzione della membrana del vaso di espansione
Quando si rompe un vaso ad espansione con membrana intercambiabile è possibile cambiare solo la membrana interna, senza impegnarsi nell'acquisto di tutto il “corpo pallone”. Per realizzare una corretta sostituzione di questo elemento, occorrerà per prima cosa eliminare tutta la pressione dall'impianto idraulico e per raggiungere questo risultato si dovrà lasciare aperto un rubinetto. Si procederà quindi alla rimozione della parte più esterna svitando il polmone in senso antiorario.
Occorre prestare un po' di attenzione, visto che potrebbe essere presente ancora un certo quantitativo d'acqua che potrebbe per questo fuoriuscire sino a bagnare il pavimento. In questi casi, predisporre dei panni assorbenti potrebbe limitare il disagio legato a questa operazione.
Altra azione importante è quella di premere la valvola del pallone, situata nella parte superiore, per rimuovere l'aria ancora presente e rendere più agevole la sostituzione della membrana interna.
Svitare quindi i bulloni della flangia, visibili dall'alto e quindi togliere la vecchia membrana.
Effettuare un controllo rapido per verificare la presenza di parti di ruggini che possano aver causato lo scoppio e nel caso rimuoverle, sino ad “appiattire” le superfici.
Realizzare operazioni di pulizia piuttosto meticolose sia sui bordi del pallone che all'ingresso della flangia, ovvero i due punti su cui il pallone autoclave preme con maggiore insistenza.
Inserire la nuova membrana, cercando di essere quanto più delicati possibile, in modo da scongiurare danneggiamenti in fase di entrata e stabilizzazione del nuovo elemento.
E' fondamentale che il collo della membrana sia assolutamente aderente a quello del vaso e una volta collocato fungerà da guarnizione di tenuta.
Avvitando i bulloni della flangia meglio essere attenti affinchè si chiudano prima i bulloni più lontani tra loro e dopo quelli vicini, in modo tale da garantire un blocco più omogeneo della membrana sulla flangia. Successivamente procedere con la messa a pressione a 1,6 bar, tramite specifico compressore.
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