Principi di funzionamento di un impianto solare domestico

 

idraulico monta pompe

 

Quali sono i principali elementi che costituiscono un impianto di produzione solare e quali sono i principi di un impianto che produce energia grazie al sole.


I principali componenti che caratterizzano un impianto in grado di sfruttare i raggi solari per produrre acqua calda sono :

  • accumulo riempito con acqua sanitaria
  • nella parte superiore dell'accumulo si trova un serpentino a cui è solitamente collegata una caldaia
  • nella parte inferiore dell'accumulo è presente un altro serpentino che verrà connesso alla tubazione che condurrà ai pannelli solari

L'insieme della tubazione, del serpentino e dei pannelli viene detto circuito solare e viene riempito con un liquido antigelo premiscelato, che serve per impedire all'impianto di gelare, durante le ore notturne, nei periodi invernali, quando le temperature sono generalmente più rigide.

Dalla parte bassa dell'accumulo entra l'acqua fredda proveniente dall'acquedotto ed esce di conseguenza calda nella parte più alta dell'accumulo. Visto che nell'accumulo la temperatura dell'acqua potrebbe raggiungere livelli eccessivamente elevati, viene così miscelata, grazie ad una valvola miscelatrice termostatica, prima di essere direzionata verso le utenze. Il ruolo del miscelatore termostatico è quello di ridurre la temperatura, che altrimenti sarebbe bollente, rendendola così più apprezzabile nell'uso quotidiano (docce e lavaggio del viso su tutto). 

disegno di case con pannelli solari con accumulo

Come funziona un impianto solare in grado di produrre ACS ?

Ci sarà un accumulatore che sarà riempito di acqua fredda, proveniente della rete idrica, in corrispondenza della sua zona più bassa. Saranno presenti ovviamente i pannelli solari, che avranno il compito di assorbire l'energia del sole e rimetterla in uso, mediante un gruppo pompa e di una centralina che viene già collocata a bordo dell'accumulo.
La centralina di controllo infatti viene collegata con un sensore di temperatura, posto di solito nel pannello solare, ed un altro sensore per il controllo della temperatura, ma posto nella parte inferiore dell'accumulo sanitario. 

Quando la sonda posta nel pannello supera di 5 gradi centigradi quella del sensore posto in basso nell'accumulo, si mette in funzione il circolatore solare.
Se la centralina di controllo registrasse ad esempio che nella parte bassa del pannello sci fossero 60°C e nel pannello 65°C darebbe l'imput di attivare il circolatore che inizierà a trasportare il liquido solare verso il pannello e successivamente verso l'accumulo, consentendo così il trasferimento del caldo dai pannelli all'accumulo.

Così facendo si potrà scaldare l'acqua calda sanitaria, che si trova all'interno dell'accumulo e di qui spostarla in direzione delle utenze. 

Quando il calore solare è limitato l'impianto può funzionare lo stesso?


Sì, perchè nella parte superiore dell'accumulo si trova un altro serpentino a cui viene collegata la caldaia. Per questa ragione, anche quando la temperatura che si registra nella parte più alta dell'accumulo non è sufficientemente elevata, la caldaia entra in soccorso e scalda l'acqua, rendendola utilizzabile dagli utenti. 
Per ottenere un risparmio maggiore dall'impianto e ottenere i benefici ambientali riscontrabili da prodotti più ecologici, converrà puntare verso caldaie a condensazione di ultima generazione, in grado di offrire qualità e bollette più leggere.

Si precisa come il funzionamento di una caldaia di “appoggio” ad impianto solare sia notevolmente meno dispendioso di quello che può avere lo stesso modello in condizioni in cui non siano installati pannelli solari sul tetto o sul balcone di casa.

Domanda frequente sulla pulizia degli accumuli 

Chiariamo subito un concetto: gli accumuli sono progettati per non far proliferare i batteri. Questo accadrebbe qualora l'acqua fosse stagnante, perchè costretta ad accumularsi per svariati giorni. L'acqua resta “ferma” negli accumuli per massimo alcune ore, tempo insufficiente perchè possano generarsi batteri nocivi. Nel caso specifico della legionella, in pericolo che essa possa prodursi è scongiurato dal fatto che l'acqua venga mantenuta a temperature maggiori di 50°C, ovvero quella soglia oltre la quale non può vivere. Ad ogni modo, per una maggiore pulizia dell'impianto e quindi sicurezza da parte di chi lo utilizza, dovrebbero essere programmati dei trattamenti ad oltre 65°, in modo tale da uccidere eventuali residui. 


Per eventuali altre domande o specifiche problematiche tecniche legate all'impianto che avete intenzione di creare in questo 2020, magari incentivati dal conto termico promosso dal governo Conte Bis, prego di contattare il nostro reparto tecnico.

 

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