I dannati consumi di un termobagno
Un bagno dotato di tutti gli elettrodomestici di cui possiamo aver bisogno risulta essere molto funzionale e comodo, ma anche molto costoso dal punto di vista dei consumi. Nel nostro articolo andremo ad analizzare dal punto di vista energetico ogni elettrodomestico che possiamo trovare nella stanza adibita ai servizi igienici. Osserveremo così da vicino quelli che possono essere i consumi specifici, ma facendo anche qualche considerazione in termini di design e di igienicità, tenendo presente l'impatto che il prodotto può avere in un luogo in cui la pulizia risulta una priorità.
Il Phon
L’asciugacapelli è all’interno del bagno un elettrodomestico dai consumi piuttosto limitati, in virtù del fatto che permette di modulare la sua potenza, in funzione dell'utilizzo che si intende fare. L'asciugacapelli permette quindi di regolare il consumo e anche se in commercio esistono modelli dalla grande potenza di asciugatura, è un po' una leggenda che sia la prima causa dei sovraccarichi elettrici. Il flusso d’aria fredda e calda sono entrambi regolabili e quando utilizziamo i fon al minimo della potenza avremo anche un minimo nei consumi. Altro punto a suo favore riguarda la minore frequenza nei consumi, rispetto ad altri elettrodomestici, fatto che inciderà sul prezzo finale delle bollette elettriche. Un asciugatore per capelli verrà utilizzato massimo un paio di volte al giorno e per una durata complessiva di massimo venti minuti. Diverso il discorso se si parla di phon per hotel, i quali hanno una potenza d'asciugatura superiore.
Lo scaldino elettrico
Lo scaldino elettrico è uno di quegli apparecchi su cui c’è spesso una grande diffidenza da parte dei consumatori, perché viene considerato a torno un prodotto ad alto consumo. Da un'analisi più analitica sul piano energetico si evince che si tratta di un articolo che consuma relativamente poco. Non è corretto incolpare lo scaldino se la corrente salta sempre, perchè potrebbero essere altri gli elettrodomestici responsabili di momentanei blackout. Volendo dare dei dati puntuali la potenza elettrica di uno scaldino si attesta in genere intorno ai 500 W, che corrispondono a 0,5 kW.
Ogni qual volta entra in funzione impiega dai 3 ai 5 minuti al massimo e può essere mantenuto acceso per circa un’ora di utilizzo. Facendo quindi il calcolo su un ipotetico utilizzo di 12 ore, avremmo questo risultato:
(12 x 0,5 x 5 / 60 =) 0,5 kWh. Considerando che il costo di 1 kWh elettrico in media si aggira intorno ai 20 centesimi, si può affermare che in un mese potremmo avere una spesa totale di 6 euro. In conclusione, lo scaldino merita maggiore rispetto e non deve essere più considerato un elettrodomestico poco sostenibile sul piano energetico.
La ventola di aerazione
La ventola di aerazione è uno di quegli strumenti che risulta molto utile nei bagni che sono privi di finestre, ma necessitano ugualmente di un ricambio d'aria. L'esempio tipico è rappresentato dai bagni ciechi dove, una ventola per l'aerazione può risolvere problemi di puzze o di accumuli di umidità. I nuovi modelli sul mercato garantiscono quasi tutti un basso consumo d'energia, arrivando ad un massimo di 8 w di corrente, in fase di accensione. Il consumo delle ventole di aspirazione non può essere considerato tra i più bassi, ma non si può neanche arrivare a considerarlo uno tra gli elettrodomestici più “spreconi” che abbiamo nel bagno. Il problema principale nasce nel momento in cui manteniamo acceso l'aspiratore bagno per molto tempo, incidendo in maniera considerevole sulle bollette dell'enel. Va sottolineato però che rispetto ai modelli più datati, le ventole di nuova generazione utilizzano molta meno energia. Il consiglia resta quello di attivare la ventola per il ricircolo dell'aria massimo 3 volte al giorno per 20 minuti ciascuna. I risultati in termini di qualità dell'aria saranno elevati e allo stesso tempo terremo i consumi sotto controllo.
Lo scaldabagno
In merito allo scaldabagno si devono fare delle considerazioni importanti, in quanto rispetto agli anni precedenti sono usciti moltissimi modelli che offrono prestazioni migliori di quelli del passato e consumi decisamente inferiori. Basti pensare che uno scaldabagno elettrico possiede una potenza elettrica che in media è di 1000 W, e il massimo momento di assorbimento di energia è quello della prima ora di funzionamento. Superato questo arco di tempo, quando è in funzione, si accenderà ogni tanto per un determinato periodo di tempo, in modo tale da permettere all’acqua all’interno del serbatoio di rimanere sempre calda.
Per fornire delle informazioni che siano estremamente chiare, uno scaldabagno da 1.000 W che resta acceso per 6 ore al giorno ha un consumo di circa 1 kWh al giorno. A conti fatti, si tratta di uno degli elettrodomestici del bagno che presenta un consumo decisamente inferiore ad altri.
Lo scaldasalviette elettrico
Su questo tipo di elettrodomestico da termobagno vogliamo dedicare uno spazio un po' più ampio perché negli ultimi tempi si è verificato un vero e proprio boom di vendite di questo articolo. Le ragioni del suo successo sono varie, e vanno dalle dimensioni del bagno che non permettono la presenza di un normale radiatore ad elementi, o alla scelta verso un oggetto di un design e magari più qualificante dal punto di vista dei consumi. Inoltre, la presenza di uno scaldasalviette elettrico rende più igienico l'ambiente dei sanitari, in quanto è meno problematico da pulire di quanto non possa essere il classico radiatore fissato al muro.
Sebbene possa sembrare strano, lo scaldasalviette elettrico è un altro elettrodomestico dal consumo davvero basso, anche inferiore rispetto a quello di uno scaldabagno elettrico e quindi di uno scaldino, in quanto la potenza scaturita da questo elettrodomestico va da 50 a 300 watt, anche se questo valore può variare in funzione dell’area che si intende riscaldare e delle perdite di calore che possono nascere in casa.
Il vantaggio che ha lo scaldasalviette elettrico rispetto ai modelli non elettrici, è che può essere acceso e funzionare solamente quando ne abbiamo necessità. In questo modo si limitano i consumi in maniera decisa. Il funzionamento è legato ad una resistenza elettrica a forma di serpentina che si trova al suo interno nella quale passa un liquido termovettore e ad un termostato di sicurezza che ha il compito di regolare la temperatura.
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