I componenti di un impianto di riscaldamento

Il questo articolo si parlerà tutti gli elementi che compongono un impianto termoidraulico, cercando di illustrare quello che serve per farlo funzionare bene.
Esistono infatti vari tipi di impianti termoidraulici, a secondo delle parti che li caratterizzano, svolgendo compiti differenti, a seconda della loro natura.

Si possono realizzare impianti idraulici a centralina, ad esempio, oppure a pioggia, composti da valvole manuali oppure termostatiche.

In questo articolo cercheremo di rispondere alle domande frequenti fatte dai nostri lettori.

impianto di riscaldamento

 

 

Cosa è un impianto termoidraulico?

Un impianto di riscaldamento è un impianto termico che ha lo scopo di ditribuire calore. In ambito civile si intende quel sistema usato per riscaldare ambienti pubblici o privati.

I nostri clienti che hanno in mente di insallare o rinnovare l’impianto idraulico di casa cercano di:

  • Evitare per quanto possibile spreco di acqua potabile; 
  • Avere in tempi brevi acqua calda alla giusta temperatura e pressione;
  • Massimizzare l’efficienza energetica degli impianti;
  • Sicurezza igienica.

Quali sono le principali parti di cui è composto un impianto per l'acqua calda?

Di sicuro dovrà essere presente un generatore termico che, nella maggior parte dei casi, sarà costituito dalla caldaia a condensazione, ma anche il circuito di distribuzione e naturalmente i corpi radianti.

Il generatore termico serve per riscaldare l'acqua che provvederà a mandarla in circolo per l'impianto che potrà essere alimentato con:

  • Metano,
  • Gpl,
  • Pellet,
  • Gasolio,
  • Pompa di calore.


Circuito di distribuzione

E' composto principalmente dalle tubature che mettono in comunicazione il generatore di calore con i corpi radianti e da qui sino al generatore.
Si tratta pertanto di un circuito chiuso e solitamente viene realizzato con tubi in rame o in multistrato e può essere distribuito con un collettore, che si trova all'interno di quelle che sono chiamate normalmente centraline o circuito “a diramazione”, solitamente detto a pioggia, di cui difficilmente si potrà avere un riscontro “visivo”, in quanto viene realizzato sotto traccia.


In questi circuiti termoidraulici infatti non vi sono centraline e sportelli o altri elementi “osservabili dall'esterno”.
Il fluido viene mandato in successione ai corpi radianti e questi entrano in funzione, riscaldando le loro sezioni, seguendo tempistiche differenti.
Più vicino saranno i termosifoni alla caldaia prima  si attiveranno.
Nel caso invece di una distribuzione a collettore, il fluido verrà canalizzato nello stesso momento verso tutti i corpi radianti, senza grandi disparità di tempo.

 

I corpi riscaldanti

Sono detti anche terminali di emissione e sono solitamente costituiti dai termosifoni e termoarredo, ma possono rientrare in questa categoria anche i termoconvettori, i pavimenti radianti e i soffitti a riscaldamento.

Ad ogni modo sono i termosifoni e gli ausili di termoarredo gli elementi più presenti nelle case di tutto il Mondo, vantando una resa termica che varia a seconda della capacità di dissipare calore e in relazione alla loro superficie totale e alla corretta installazione.
Altri fattori che possono migliorare o peggiorare la forza termica di un corpo radiante sono:

  • La portata d'acqua delle condutture presenti,
  • Il colore usato per rivestimento.

Per quanto riguarda la superficie complessiva di questi componenti, bisognerà considerare come, in linea di principio, maggiore sarà il numero di alette presenti sul radiatore e più ampio sarà l'interasse, più elevata sarà la capacità di produrre calore.

Anche la giusta installazione dei termosifoni influenzerà la resa energetica degli stessi. Si dovrà rispettare infatti una distanza adeguata dal pavimento, lasciando uno spazio di circa 15 centimetri ed evitare di coprire il radiatore con un qualunque altro elemento che possa ridurre la capacità riscaldante dello stesso corpo radiante. Secondo questa logica andrebbero del tutto evitati sia i copritermosifoni che qualcuno ancora si impunta ad utilizzare, che le tende, perchè causano un effetto “ovatta”, riducendo il calore nell'ambiente.


Il comfort termico è legato alla presenza di una corretta corrente convettiva ed elementi, come quelli appena indicati, impediscono la realizzazione di questo processo.

Per la stessa ragione, anche i termosifoni andrebbero periodicamente “lavati”, in quanto sia lo sporco che il tipico “laniccio” che si crea all'interno delle alette, pregiudica il miglior funzionamento di un radiatore.

 

La portata d'acqua

Un adeguato dimensionamento delle condutture dell'acqua consentirà di far circolare al meglio i liquidi e quindi all'impianto di funzionare meglio e riscaldare di più.

!!! Non tutti lo sanno !!!

Anche il colore condiziona la resa termica di un impianto termoidraulico, visto che prove sul campo hanno dimostrato come i termosifoni hanno un irraggiamento differente in funzione della cromatura che li caratterizza, soprattutto nel caso siano cromature galvaniche, le quali possono offrire sino al 45% in meno di potenza di calore, rispetto ad una qualunque altra vernice colorata.

 

I micro componenti di un impianto

Anche se racchiusi sotto questa etichetta, non andrebbero affatto sottovalutati, perchè parliamo di accessori come:

Il termostato ambiente è lo strumento che serve per attivare e disattivare l'impianto di riscaldamento.

Sul mercato esistono di svariate tipologie, a seconda delle necessità. Il funzionamento di questo apparecchio è semplice e si basa sul principio di attivarsi e disattivarsi a seconda della temperatura pre impostata.

Se si parla invece di cronotermostati si allude a strumenti che pernettono di stabilire la temperatura a seconda delle fasce orarie e dei giorni della settimana in cui si intende farlo funzionare. Tra i vantaggi maggiori di un crono vi è quello, nel caso dei cronormostati wifi, di azionanarli, gestirli e quindi controllarli, direttamente tramite smartphone, utilizzando una semplice applicazione.

 

Valvole e detentori

Vengono installate sul termosifone e hanno il compito di regolare il flusso del fluido che circola al loro interno e indirettamente fungono da interruttore del radiatore stesso, permettendo quindi una utile manutenzione o sostituzione in caso di guasto di maggiore entità.

La valvola è l'elemento impiegato per gestire il flusso del liquido e può essere di tipo manuale o termostatico.
Se la prima, lo dice il nome stesso, si attiva tramite rotazione manuale, la valvola termostatica si abbina ad una testa termostatica che avrà il compito di aumentare o limitare il flusso, a seconda della differenza fra temperatura impostata e quella presente nell'ambiente, offrendo quindi un controllo più capillare e puntuale per ogni stanza presente nell'abitazione.

Queste possono essere anche elettroniche ed essere quindi gestite mediante centralina dedicata o telefono cellulare, dotato di rete internet.

Le valvole di spurgo o di sfiato servono ad eliminare l'aria presente all'interno dell'impianto che provoca principalmente delle zone più fredde nel corpo radiante e riducendo la forza del sistema di riscaldamento. Generalmente si trovano all'interno del generatore termico e sul collettore di distribuzione e in questo caso risultano essere automatiche. In ogni caso, sul corpo radiante, si procede manualmente.

 

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Scritto da Demshop